domenica 1 febbraio 2009

La nuova Golf è firmata Loredana Alfieri



Loredana Alfieri è ancora il nome nuovo dell'arte nuova. L'artista ha firmato l'automobile Golf, battezzata con il nome "Sun Car", "la macchina del sole", che aprirà un altro punto di vista tra Pop Culture e Urban Style. Lo stile di Loredana Alfieri ha fatto apprezzare la sua ricerca dalle gallerie alle fiere di settori più prestigiosi. L'Alfieri è sempre presente ai più importanti Expò d'Arte italiani. Ha esposto con i più grandi maestri, tra i quali, Ugo Nespolo. www.gallerialatelaccia.it










L'AUTOVETTURA A FIRMA DI LOREDANA ALFIERI in preparazione nell'autocarrozzeria Caretta


venerdì 5 dicembre 2008







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Curriculum Vitae













Loredana Alfieri nasce a Taranto il 29 Aprile del 1968, di fiere origini napoletane. Studia ragioneria e psicologia, ma i suoi interessi si aprono con maggiore attenzione verso gli studi artistici e si occupa di espressionismo, arte informale, action painting. Ha sei figli, dei quali cinque adottati. E' stata il Presidente provinciale del numero azzurro contro la violenza sui minori.
Ha pubblicato due libri di versi, dei quali ha devoluto il ricavato alla Lega per la Lotta contro i Tumori. All'età di sette anni vince il suo primo concorso di poesie. Bambina prodigio, inizia a dipingere all'età di otto anni e a suonare il pianoforte pur non avendo mai studiato musica. All'età di diciannove anni inizia a scrivere per giornali e a lavorare per televisioni a carattere regionale, interregionale e collabora con alcune testate nazionali occupandosi della pagina culturale.
Nella sua vita incontra il maestro Luigi Lorusso Toma ed inizia a studiare canto lirico. Si trasferisce a Milano, dopo aver conosciuto il maestro Nicola Martinucci e sostiene un' audizione con la sua insegnante, Gianfranca Ostini.
Ritorna a Taranto, dove decide di dedicarsi soltanto alla pittura, catturata dalla passione travolgente per i colori. E' presente ai più importanti Expò d'Arte italiani. Vince un premio internazionale di pittura a Montecarlo. Partecipa a molte collettive ed è presente in diverse città per mostre personali, in Musei e Gallerie. Ferrara-Palazzo degli Estensi, Torino-Galleria la Telaccia, Napoli-Galleria Merliani 137, Napoli,-Galleria Monteoliveto, Nizza-Galleria Monteoliveto, Bari-Galleria Dueffe-Coservatorio Musicale, Città di Latiano-Palazzo Imperiali, Civitavecchia-Museo il Forte di Michelangelo, Castel dell'Ovo, Napoli, Castello Aragonese, Taranto, Salone di Parigi Bastille, Bruxelles, Expo Napoli Palazzo dei Congressi, Molo Angioino, Art Monaco, dove oltre alle sue opere, vi è esposta la Golf a firma dell'Alfieri, Galleria Modigliani, Milano, Beijing Gallery, Pechino, Ambasciata Egiziana del Cairo- Roma. L'Opera in esposizione presso l'Ambasciata è stata donata alla Casa D'asta Il Babbuino, il ricavato della vendita è stato devoluto interamente ai terremotati d'Abruzzo. A Novembre è uscito il suo catalogo edito dalla Mondadori con la rivista " Arte Mondadori ", dove alcune delle sue opere sono state già pubblicate. In maggio è uscito un altro catalogo, sempre edito dall'editoriale Giorgio Mondadori, Milano. Si occupa anche di Designer, ha areografato la Golf che è possibile prendere in visione sul sito http://www.loredanaalfieripittrice.blogspot.com/ e che ha vinto il Premio Stresa 2010.
Ha reinterpretato due carte napoletane del mazzo da quaranta, l'Asso di Coppe e il Cinque di Coppe, opere visibili sul sito della Galleria Monteoliveto di Nizza. Le quaranta carte a tiratura limitata sono in vendita a Roma o presso l'artista. Il ricavato della vendita è stato devoluto agli artisti vittime del terremoto in Abruzzo. Ha reinterpretato la storia di Pinocchio in una chiave di lettura moderna. Trenta opere della suddetta reinterpretazione sono in esposizione al Castel dell'Ovo a Napoli. In primavera uscirà un nuovo catalogo pubblicato dall'Editoriale Giorgio Mondadori che racchiuderà quaranta lavori raffiguranti la storia di Pinocchio con la critica di Paolo Levi.
Le sue opere sono in esposizione permanente presso la Galleria My Art a Legnano-Milano, presso la Galleria Modigliani di Milano, presso la Galleria Monteoliveto di Napoli, presso la Galleria Monteoliveto di Nizza, presso la Galleria SK di Taranto.
E' presente sul Dizionario d'Arte Contemporanea.

Loredana Alfieri was born in Taranto April 29, 1968 of Neapolitan origin, she studied accountancy but her interests were wide and she had more interest in studying art. She deals with impressionism, naturalism, figurative and modern art. Opened an art studio in 1998 in her native city, in a typical and characterful area. She has exhibited at the most important Expo Art in Italy. Won an award in Monaco. Seriously engaged in social work, in addition to already have a child, she has adopted three more. Publishing two books for which she gave the full proceeds to Cancer Research. She is involved in the struggle to help underprivileged children and marginalized classes in society. Employee of the Municipality of Taranto, she is isolated in a neighbourhood which is at risk, where she forges a close relationship of understanding with the people where she works. After several solo exhibitions, she has decided to donate a painting to the City of Latiano, birthplace of her grandfather. Exhibited by various masters, among them, Ugo Nespolo and has been featured in several magazines, such as Arte Mondadori.

























































































titolo:"Il Panda"

tecnica mista su tela misure: 1mx1.50m



















titolo: "Mondo Cane"

olio su tela 90x90


























titolo: "Caos"
tecnica mista su tela 90x90
titolo: "Fiori di un pomeriggio d'estate"

tecnica mista su tela cm 50x70

LA BELLEZZA DELL’ILLUSIONE

I
Da decenni, tra gli addetti ai lavori, si disserta sui possibili confini in pittura, tra astrazione e realtà. Il maestro olandese Piet Mondrian, di classica espressività astratta, sosteneva che le sue composizioni quadrate e rettangolari, con campiture atonali e dai colori primari quali il bianco, il nero, il rosso, il verde, il giallo e il blu, fossero di reale concretezza, mentre le composizioni dei pittori figurativi rappresentavano l’illusione di una realtà del tutto astratta. È il caso, quindi, di porsi il quesito se la poetica di Loredana Alfieri sia quella di una pittrice che trasfigura l’atto onirico in un’espressività reale, oppure quella di un’artista che esegue astratte allusioni legate alla natura, con messaggi dal forte impatto visivo. Loredana Alfieri affronta con disinvoltura tematiche di fiori, frutta, casolari di campagna, figure. Il suo è uno spartito di lavori ipermaterici, dove si amalgamano acrilici, oli e nitro, mezzi espressivi che formano microcosmi che pullulano di forme vibranti. A differenze dell’artista gestuale di tendenza action painting, il quale si abbandona all’irrazionalità del gesto con risultati del tutto informali, Loredana Alfieri, pur dipingendo di getto, produce raffigurazioni di un naturalismo che è frutto di un’emozione ben controllata e premeditata nei suoi risultati visivi: infatti, una volta compiuta l’opera non ci sono ripensamenti.

II
Loredana Alfieri concerta attimi espressivi che potrebbero dilatarsi all’infinito. Una fantasia di fiori si presenta ai nostri occhi, esibendo una bellezza dirompente, dove il colore è il padrone assoluto. La pittrice non interpreta la natura, ma la rivive nella sua interezza di attimi captati nel loro divenire interiore; sono presenze paradisiache, un riconoscimento nei confronti della misteriosa magnificenza del creato. Narra di fiori che pare non abbiano radici terrestri, i quali tendono a espandersi in orizzontale, con un dolce calamitare verso l’alto. Il gioioso costrutto d’ogni composizione rimanda a una presenza di natura attiva, di memoria inconscia, di forme cromatiche che nel loro spettacolare insieme formano una sognante coralità, dove la gamma tipologica dei fiori pare sia infinita. Essendo frutto di sogni differenziati, la scena figurale muta di volta in volta: sono gambi e petali multicolori di una natura selvaggia, non identificabili; messaggi visuali misteriosi di un’autrice che si abbandona alla proprio istinto per proporre immagini di una vegetazione che metterebbe in imbarazzo il più bravo dei botanici. Sono forme inedite, eleganti, alcune figlie dell’armonia, altre dell’inquietudine dell’autrice. Il titolo di ognuno di questi lavori non pretende di decodificarne il contenuto, ma tutt’al più costringe l’osservatore ad affrontarne l’ulteriore enigma, come nel caso di quello emblematico del dipinto suggestivo Andante allegro, dove guizzi informali gialli e luminescenti illuminano petali atonali. La luce come presenza, come segno–segnale, è una delle doti delle composizioni di Loredana Alfieri: è quella accesa dei fiori rossi dal lungo gambo a cui fa da sfondo un cielo notturno; è abbagliante nell’acrilico su tela Il canto dei fiori; sussurra la sua presenza in Mormorio tra i fiori; combatte con l’ombra della notte in Sguardi tra i fiori; esplode di solarità, senza indugi, in un dialogo tra gialli, rossi e bianchi tonali in Natura in silenzio, dove la figurazione allusiva si coniuga a un garbato informale lirico. Miracoli di sogni compiuti, che si trasmutano in una bellezza magica, che pare non appartenere a questa terra, come nel caso delle costruzioni tra alberi incantati di Case tra fiori, soggetto pittorico che ricorda la liricità di un Filippo De Pisis. È ancora un fatto curioso che, quando Loredana Alfieri è stata artefice di Paese incantato, non ha minimamente pensato alle composizioni fauves di un Emile Nolde, ma ha lasciato che la sua mano scorresse per istinto sulla tela, componendo uno struggente canto tonale. Eppure, ci troviamo di fronte, in questo caso, a una composizione espressionista, che rammenta quei componimenti del primo Novecento che vollero rompere con la tradizione figurativa romantica.

III
I fini etici della nostra autrice sono quelli di eseguire scritture di alta tensione pittorica, per dare voce a un colore che si fonda su un’ambivalenza, anzi su più di una. L’occhio accorto si avvede di opposte tensioni, di opposti elementi che si lacerano e che si ricompongono in inaspettate convivenze formali. Anche nei cicli dedicati alla magnificenza dei frutti staccati dagli alberi, direi irreali quanto surreali, l’autrice riesce a fare convivere verismo e poetica informale, passando dalla realtà alla chiarezza emergente della forma, tenendo conto sempre di situazioni espressive di un sogno pensante, come Frutti in giardino o in Incontri d’amore. La pittrice si cala dentro la materia, dentro lo spessore della polpa della natura e trasforma in materia pittorica tutte le sue sensazioni, tutte le sue vibrazioni, tutti gli attriti e le tenerezze del primo impatto dell’invisibile che si fa visibile. Per giungere a questa capacità inventiva, senza ambiguità espressive, Loredana Alfieri realizza anche immagini figurali, sagome spesso allusive nelle quali la sintesi del vero non si compone mai come un bozzolo perfetto e concluso, ma accoglie i ritmi visuali di un reale immaginario che rappresenta l’insieme unico che scaturisce da intense profondità di pensiero.

PAOLO LEVI